Via Gioacchino Rossini, 3, 20122 Milano
LUN CHIUSO
MAR – DOM 14.00 / 19.00
ARTISTI:
Monsfer Chetwynd
Massimo Campigli (Collezione Ramo)
Monster Chetwynd risponde alle domande di
Irina Zucca Alessandrelli, curatrice della Collezione Ramo
Dai una definizione di cos’è il disegno per te.
Il disegno è arte politica perché è economico da realizzare. Penso che il momento in cui mi dedico al disegno sia quando realizzo sculture in cartone, quando elaboro una narrazione attraverso una rappresentazione fisica. Non penso che il disegno sia limitato al piano bidimensionale. Il disegno è molto versatile. Mi piace lo spazio concettuale che distingue la bidimensionalità e la tridimensionalità, ah!
Qual è il tuo rapporto con il disegno? E con la storia dell’arte italiana del secolo scorso?
Pane amore e fantasia:
Ho familiarità con Modigliani, Morandi, De Chirico, Fontana, l’Arte Povera, il manifesto Futurista, il manuale di cucina Futurista, Pasolini, Fellini, Visconti, De Sica, Antonioni, Nanni Moretti.
Perché hai scelto quest’opera della Collezione Ramo?
Sono incuriosita dalla rappresentazione delle donne al lavoro. Sto leggendo il libro
strega. Le donne, il corpo e l’accumulazione originaria (2004) di Silvia Federici. Lavoro cucendo costumi. Ho approfondito la storia dell’industria tessile a Lodz in Polonia e a Tilburg nei Paesi Bassi. Mi chiedo se quella storia è simile a quella delle donne italiane che lavorano alla costruzione dell’idrovolante di Porco Rosso nel film di animazione di Ghibli Studio (1992)? Non sono sicura che le lavoratrici rappresentate da un artista uomo possa centrare il punto, ma solitamente è l’immagine migliore che possiamo ottenere.