Cabinet Studiolo

Via Alessandro Tadino, 20, 20124 Milano

ARTISTI:
Riccardo Beretta 
Domenico Gnoli (Collezione Ramo)


Riccardo Beretta risponde alle domande di
Irina Zucca Alessandrelli, curatrice della Collezione Ramo

Qual è il tuo rapporto con il disegno e con la storia dell’arte italiana del secolo scorso?

Il disegno per me è registrare un pensiero, capire una forma, prendere consapevolezza del proprio corpo, perdersi. L’artista italiano del secolo scorso che, per la prima volta, mi ha fatto comprendere il significato dell’arte, è stato Giacomo Balla. Da bambino vidi un suo famoso dipinto nel quale indaga il movimento della mano di un violinista, lì ho compreso appieno la soglia fra rappresentazione e opera d’arte. Sento la tradizione artistica, intesa in senso più ampio, come una radice o un nido e, soprattutto, come una materia viva da toccare, plasmare e mantenere tiepida.

Perché hai scelto quest’opera di Domenico Gnoli?

Trovo che la figura di Domenico Gnoli e la sua pittura esercitano su di me un magnetismo magico, avendo l’occasione di poterlo scegliere per un confronto ho pensato di far dialogare le mie opere con le sue. Il mistero contenuto nelle sue tele non si esaurisce mai, ci si trova sovente davanti a immagini enigmatiche, dettagli ingigantiti di scene più ampie. L’immaginario viene così coinvolto nelle trame del disegno riportato e sollecitato da ciò che non si compie davanti ai nostri occhi ma si attiva nella nostra mente. Questo aspetto narrativo e cinematografico volevo riverberasse nelle brevi frasi dal font caratteristico, che disegno su carta o ricamo sul velluto, per narrare così una storia scritta e raffigurata da entrambi.

Il titolo della mostra “Sono Metafisico Non Sono Metafisico” è preso da un disegno che realizzai nel 2018 dopo aver letto le lettere e gli scritti di Gnoli. Queste due asserzioni antitetiche, contenute nella sua breve autobiografia, mi colpirono perché al momento stavo lavorando ad una serie di ricami dove cognizioni negative e positive erano legate insieme dal ricamo:

I am ambivalent / I am resolute
I am weak / I am resilient
I did something wrong / I can learn from it

Mi affascina questa idea simultanea di rappresentazione, il fatto di identificarsi in entrambi gli estremi di un ragionamento e riuscire a raffigurare lo spazio che li collega. Davanti alle opere di Gnoli sembra di stare di fronte ad una porta aperta e chiusa insieme.