Via Giuseppe Luosi, 30, 20131 Milano
ARTISTI:
Marco Pio Mucci
Filippo de Pisis (Collezione Ramo)
Marco Pio Mucci risponde alle domande di
Irina Zucca Alessandrelli, curatrice della Collezione Ramo
Qual è il tuo rapporto con il disegno e con la storia dell’arte italiana del secolo scorso?
Il mio rapporto con il disegno è viscerale. Il disegno è il medium che caratterizza la mia pratica artistica. Sono un disegnatore che porta il segno grafico ad identificarsi in una vera opera, portando l’immagine a farsi guardare nel suo dettaglio più curato che convive con l’idea del non finito e dell’incompletezza. I miei lavori sono realizzati con le penne a sfera che rilasciano una quantità d’inchiostro in relazione alla pressione esercitata sulla carta. Immagini provenienti dall’artigianato del mondo del lusso come icona del desiderio materialista diventano un pretesto per idealizzare le forme che assumono i disegni.
Disegnare quotidianamente è un atteggiamento spirituale verso l’esistenza, penso costantemente alle nature morte di Morandi.
Ho esplorato molto il mondo del disegno in questi anni, come la graphic novel attraverso il progetto editoriale di Sgomento. Ultimamente sono concentrato anche su una ricerca stilistica nel tatuaggio.
Il mio rapporto con i maestri del secolo scorso è romantico. Adoro studiare la storia dell’arte, amo in maniera schizofrenica tutti gli artisti. Di mattina ho la routine di accompagnare un buon caffè con un catalogo che ho in collezione.
Perché hai scelto quest’opera di De Pisis?
La scelta è motivata dall’urgenza che richiede la mia produzione in questo momento. Sto dando una certa attenzione alle immagini che si generano attraverso poche informazioni, credo che l’incompletezza dei quadri dell’artista scelto asseconda la volontà nel mio lavoro. L’opera scelta mi permette di avere un certo confronto formale, soprattutto su come costruire la composizione dei singoli lavori. Il display della mostra tiene conto di un enorme rispetto e ringraziamento nei confronti di De Pisis.