Giò Marconi

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Via Alessandro Tadino 15, 20124 Milano

LUN CHIUSO
MAR-SAB 11.00 – 18.00
DOM CHIUSO

ARTISTI:
John Bock
Piero Manzoni (Collezione Ramo)



John Bock risponde alle domande di
Irina Zucca Alessandrelli, curatrice della Collezione Ramo

Dai una definizione di cos’è il disegno per te.

La matita scorre leggera tra le dita, l’inizio è la fine e dopo ancora è l’inizio. Scarabocchi scorrono sullo spazio bianco. Il latte della mia mente si riversa sul bianco. La linea arricciata accompagna la linea puntinata. Su di essa compaiono piccoli ganci. Si riscrive e si contraddice la linea. Un caos di curve si espande in tutto lo spazio.

Un gesto – provvisorio e poi cancellato. Punti, senza nocciolo, duri come fiocchi, sfocati, tremolanti, appiccicosi, il ticchettio del tempo che scorre inesorabile in un buco nero.

Qual è il tuo rapporto con il disegno? 

Il disegno come risultato dell’intuizione è il modo più diretto per collegare la mente all’ambiente circostante. Si può procedere senza paura. Esiste un luogo in cui l’inizio e la fine del tratteggio si fondono nella morbidezza. Nessuna pianificazione, nessuna organizzazione, nessuna voragine temporale. Un piccolo passo verso la luce.

E con la storia dell’arte italiana del secolo scorso?

Guardo con piacevole curiosità gli artisti dell’Arte Povera. Un ceppo di lattuga invecchia e scivola fuori dalla sua morsa in pietra. Nella mia pupilla oscura si accende improvvisamente un bagliore, una riflessione.

Perché hai scelto quest’opera della Collezione Ramo?

Il sorriso di Manzoni brilla come una lampadina sporca in cantina. Manzoni è immortale.