Casa degli Artisti

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Via Tommaso da Cazzaniga, Corso Garibaldi 89/A
20121 Milano

LUN CHIUSO
MAR-SAB 12.30-19.30
DOM 12.30-17.30

ARTISTA: 
Manuel Scano Larrazàbal


Manuel Scano Larrazàbal risponde alle domande di
Irina Zucca Alessandrelli, curatrice della Collezione Ramo
Dai una definizione di cos’è il disegno per te.

Per me, il disegno è sempre stato il modo più naturale e spontaneo di pensare. Disegnare mi permette di catturare un attimo, un segno che è unico e irripetibile. All’inizio, usavo il mio corpo per creare questi segni; poi ho iniziato a usare le macchine. Queste mi hanno aiutato a prendere una certa distanza fisica ed emotiva dai segni stessi, generando tracce che non appartengono né a me né alla macchina, ma si trovano a metà tra il caso e l’intenzione.

Le macchine mi permettono anche di sovrapporre segni nel tempo, ogni disegno è composto da queste tracce raccolte nel corso di un arco temporale, creando una sorta di archivio disordinato del passare del tempo.

Benché in sé i segni sembrino simili, ognuno ha una sua unicità, dovuta a variabili che non possono essere del tutto controllate o replicate. Trovo poetico il fatto che ogni istante sia pieno di microscopici momenti irripetibili, e le macchine che costruisco, specialmente quelle per disegnare, mi ricordano sempre che, nonostante l’apparente ripetizione, ogni segno e ogni gesto è un evento unico.

Quali tecniche e processi creativi utilizzi quando lavori su carta?

Il mio processo di lavoro si basa sull’affrontare il senso di divertita inadeguatezza che provo di fronte al non sapere che cosa accadrà esattamente quando inizio a lavorare a un nuovo disegno. Ogni volta è un’opportunità per scoprire qualcosa.

Nel 2015 ho iniziato a creare una serie di opere che esplorano il comportamento dell’acqua e del colore su carta. Per questa serie ho usato acqua, inchiostro e carta macerata per assorbire e muovere il colore sui fogli a terra, creando degli acquitrini che, seccandosi, rivelano man mano la validità o meno dell’esperimento. Mi avvicino a questo processo come farebbe un bambino che gioca con le pozzanghere, senza sapere esattamente cosa sta facendo, ma mettendoci tutto se stesso, senza preoccuparsi del risultato. Questo processo per me è come un gioco, e penso che l’essenza stessa della giocosità sia l’apertura a qualsiasi cosa possa accadere. 

MANUEL SCANO LARRAZÀBAL (1981, Padova) – Vive e lavora a Padova.
L’elemento centrale della sua ricerca è la relazione fra gli elementi e la tensione che si crea fra essi. Nel disegno, Manuel Scano si dedica alla scoperta di nuovi linguaggi attraverso la costruzione di macchine semovibili che si attivano grazie all’utilizzo di interferenze generate dai ventilatori. La sua pratica ha uno stretto legame con la musica elettronica e si svolge come un momento d’improvvisazione, in costante movimento verso un lavoro fisico e inquieto.